MM028 – Le 7 lezioni (inattese e positive) che abbiamo imparato per il futuro

Pubblicato da Alberto Visentin il

Il particolare – e si spera irripetibile – periodo che stiamo affrontando ci ha messi di fronte a una serie di situazioni e sfide inedite.

Dal nostro punto di osservazione, cioè quello della consulenza, ecco le 7 principali lezioni che abbiamo imparato e che proveremo a ricordarci per il futuro.

1. Concretezza

Chi vince festeggia, chi perde spiega.
(Julio Velasco)

“Mi sentite adesso”, “puoi ripetere”, “la connessione è lenta”, “vedete lo schermo”. Partecipare a una riunione online, non c’è niente da fare, può avere i suoi bei problemi tecnici rispetto a un incontro di persona. Anche per tale ragione, ridurre al minimo i tempi di condivisione per arrivare al risultato prefisso è diventato un obbligo. Questo di fatto ha portato a una concretezza spaventosa. Si arriva all’appuntamento già preparati, si affrontano gli argomenti direttamente, si decide concretamente che fare, ci si danno le prossime scadenze, si ringrazia e ci si saluta. Spettacolare. (P.S.: Ovvio, non è sempre così, c’è sempre chi vede la call come un telefono amico, ma nel mucchio ci sta)

2. Puntualità

Tu puoi ritardare, ma il tempo non lo farà.
(Benjamin Franklin)

Forse sarà per le stesse ragioni del punto precedente, fatto sta che le riunioni online (telefonate, videochiamate o altro che sia) iniziano quasi sempre puntuali, a volte addirittura in anticipo. Non solo: chi non riesce a collegarsi all’ora stabilità si prende la premura di avvisare del ritardo e di quando riuscirà ad aggiungersi. Rispetto al quarto d’ora “accademico” di ritardo (se andava bene) cui eravamo abituati prima, una svolta epocale. Certo, tutte banalità, in un mondo perfetto. Ma prima non era di certo un mondo perfetto…

3. Condivisione

Funziona meglio se si mette la spina.
(Arthur Bloch)

Assieme a tutto il resto, questo tempo ci ha detto anche che il mondo abbonda di due cose: virologi e strumenti di condivisione. Per questi secondi (ma forse anche per i primi) la loro numerosità è tale da generare perfino confusione. Ogni azienda ha il suo standard, ogni persona all’interno dell’azienda ha il suo preferito – diverso dallo standard – e se ci riesce usa quello. Da parte nostra, ovvero quella dei consulenti, ci teniamo a dire che ci va bene tutto, o quasi (dove il “quasi” è Webex).

4. Visibilità

Nel paese dei ciechi chi ha un occhio solo è re.
(Herbert George Wells)

Il farsi vedere, oltre che sentire, viene generalmente apprezzato dal Cliente. La videochiamata funziona molto spesso più di una semplice telefonata o chat con videocamera off. Consente una discussione in cui la parola è accompagnata da un’espressione, in ogni caso rende più chiari messaggio e reazione allo stesso. E, particolare non insignificante, dimostra al Cliente lo sforzo immane del consulente nell’essere uscito dal comodo pigiama per entrare in un abito presentabile come avrebbe fatto per un incontro di persona. Almeno dalla cintola in su.

5. Formazione

I giocatori sono liberi di fare quello che dico io.
(GIovanni Trapattoni)

La scelta di non fermarci continuando a investire sulla formazione e in particolare sui tirocini, per farci trovare pronti con persone e competenze quando sarà necessario, ha richiesto uno sforzo notevole anche nel definire i metodi giusti per seguire i ragazzi, formarli nel modo giusto, far loro sentire la loro importanza nel progetto e la nostra vicinanza reale. Grande merito ai tutor che hanno sentito questa come una missione e la stanno portando avanti con passione. Grande merito ai tirocinanti, che consapevoli del momento stanno dimostrando di sapersi già organizzare, qualità che sarà fondamentale in tutta la loro vita professionale. Insomma, il messaggio è: se alla formazione ci si crede, un modo per portarla avanti in barba al virus c’è. Anzi, ben più di uno.

6. Fantasia

Crea il tuo percorso. Crea la tua nuova visione.
(Herbie Hancock)

Ovvero quello che serve (assieme alla competenza, ovvio) per affrontare la nuova realtà che si sta prospettando. Fantasia nel dimostrare al Cliente come, specialmente adesso, saper interpretare la situazione in modo chiaro, con strumenti e metodologie certe e – soprattutto – basate sui dati sia fondamentale. Fantasia nel proporre un approccio progettuale “agile” dove il termine va letto in italiano, ovvero sostenibile in tutti i sensi, dai tempi alle risorse, per arrivare presto a risultati utili anche lavorando da remoto. Fantasia nel trovare nuove forme di collaborazione proattiva con il Cliente, per affrontare assieme uno scenario in cui, ancor più che nel passato, si vince solo se assieme.

7. Consapevolezza

Perché voglio scalare l’Everest? Perché è là.
(George Leigh Mallory)

E quindi? Quindi si-può-fare (cit.). Al netto dei progetti e delle attività che richiedono una presenza fisica, abbiamo potuto sperimentare, noi e i nostri Clienti, che molte cose si possono portare avanti, addirittura in modo più efficiente di prima. Con un minimo sforzo di cambiamento delle proprie abitudini è possibile ottenere risultati che prima di questi mesi sarebbero parsi a molti inimmaginabili. Certo, gli incontri di persona (soprattutto a livello decisionale) e il lavoro fianco a fianco, chimica fondamentale per il lavoro di squadra, non dovranno mancare “dopo”. Ma faranno parte di un nuovo equilibrio. Probabilmente più sostenibile, efficiente ed efficace di quello di prima. In una parola: migliore.

(Image by Harish Sharma from Pixabay)


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